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Alunni, docenti e tutor in giro alla scoperta de “Le Vie dei Tesori”

Zainetto in spalla e fotocamera alla mano.

Gli alunni dell’Euroform, la Scuola Professionale dei Mestieri, sono andati in giro per “Le Vie dei Tesori”, alla scoperta delle bellezze della città di Palermo.

Sotto la guida dei loro docenti e tutor, hanno ammirato, fotografato e conosciuto una Palermo dal basso e dall’alto. Una Palermo del Liberty. Una Palermo dei misteri, fatta da musei e dalle ville di Serpotta e di Borremans. Una Palermo sulle tracce degli ebrei. Una Palermo con la sua lunga eredità arabo-normanna che si legge in chiese e palazzi fino alla fine dell’Ottocento.

Il Festival prevede 110 luoghi aperti di interesse artistico, scientifico, storico, naturalistico; 110 tour urbani a tema e un itinerario con mostre e performance in trenta atelier d’arte, concerti, incontri d’autore e perfino un festival kids per i più piccoli.

Gli allievi dell’Euroform hanno visitato l’Oratorio dei Santissimi Elena e Costantino, L’Oratorio di San Marcurio, il Museo Diocesano, Museo Salinas, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti e il giardino di Palazzo dei Normanni.

L’Oratorio dei Santissimi Elena e Costantino

Custode di preziosi dipinti che narrano la vita dell’imperatore Costantino e di sua madre Elena. E’ famoso per gli affreschi di Guglielmo Borremans e Filippo Tancredi. L’edificio fu realizzato intorno alla fine del XVI secolo ed ha ospitato la confraternita della Madonna di Monserrato, la Madonna nera legata al culto di origini spagnole.

 

L’Oratorio di San Mercurio

E’ stata la prima palestra del giovane Giacomo Serpotta. L’Oratorio si trova di fronte al Palazzo Reale. Tra putti giocosi che si rincorrono alle finestre e altri che reggono i simboli di San Mercurio, gli stucchi abbagliano, per quanto non ancora perfetti nelle forme. Del secondo decennio del ‘700 sulla controfacciata dell’oratorio avrebbe lavorato il figlio Procopio. Il pavimento maiolicato è del ‘700.

Museo Diocesano

Il museo, aperto nel 1927 nel quattrocentesco Palazzo arcivescovile dal cardinale Alessandro Lualdi, ospita circa trecento opere tra dipinti, sculture e rilievi, distribuiti in venti sale. Il nuovo allestimento, inaugurato nel 2004, comprende opere dei maggiori artisti siciliani: Antonello e Domenico Gagini, Giacomo Serpotta, Pietro Novelli, Paolo Amato, Vito D’Anna, Pietro D’Asaro, Vincenzo da Pavia, Gaspare Serenario, Giuseppe Velasques, Venanzio Marvuglia. Nel cortile sono visibili le preesistenze del palazzo sorto nella Paleapoli, la parte più antica della città, di fondazione punica. Si tratta di mura, strade e vestigia di 2.400 anni fa.

Museo Salinas

Riaperto tre mesi fa dopo un lungo restauro con la consulenza di un pool di studiosi italiani e stranieri, il Museo archeologico Salinas era un tempo Casa dei Padri Filippini all’Olivella. Al suo interno oltre 2000 reperti straordinari, tra cui le famose metope di Selinunte, il più importante complesso scultoreo dell’arte greca d’Occidente. E poi la Pietra di Palermo, con la ricostruzione di 700 anni di storia dell’antico Egitto e l’elenco di quindici faraoni. E i pezzi inediti delle oreficerie della necropoli di Tindari, i reperti di Centuripe, gli straordinari vasi di Agrigento allestiti intorno allo splendido cortile.

Federica Terrana

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