Altra giornata formativa per la Scuola dei Mestieri Euroform: un viaggio attraverso il tempo e lo spazio alla scoperta di antiche professioni ma anche dei più moderni mezzi di studio astronomico, presso il parco didattico di Montedoro (CL) effettuata giorno 6 giugno c.a.
Nel cuore della Sicilia, in un paese che cerca di mantenere vivo il contatto con le proprie radici e di rispettare la cultura della propria tradizione, si trova il Parco didattico scientifico di Montedoro con il suo Osservatorio Astronomico, il Planetario, il Museo della Zolfara e le Case Museo.
E come in un viaggio dantesco i nostri ragazzi sono scesi “negl’inferi” per visitare le antiche miniere di zolfo; sono poi “riemersi a fior di terra” per ripercorrere la storia delle solfare locali all’interno del Museo ed infine si sono elevati in un “paradisiaco” universo stellare con la visita al Planetario e all’Osservatorio Astronomico.
Certamente suggestivo, questo percorso didattico ha permesso agli studenti di entrare in contatto con l’imprenditoria siciliana degli inizi del XIX secolo, di conoscere gli aspetti tanto innovativi per l’economia del paese quanto crudi e brutali per la condizione di sfruttamento di coloro che in queste miniere lavorarono, si ammalarono e spesso vi morirono. Catturati da una realtà tanto lontana e diversa dalla loro, gli alunni hanno provato un interesse misto a stupore, per poi giungere a tristi riflessioni su di un passato che in qualche modo ancora li sfiora attraverso i racconti di nonni – un tempo figli di zolfatari. Il racconto pirandelliano di “Ciaula scopre la luna” ha aperto questa pittoresca visita, stimolando l’interesse dei nostri giovani ed offrendo un percorso didattico interdisciplinare che va dall’italiano alla storia e alla geologia.
Successivamente a questo momento istruttivo di elevato spessore storico-naturalistico, ma anche altamente toccante, le emozioni di tutti noi, docenti e studenti, sono levitate con uno stupore fanciullesco di fronte l’immensità del nostro grande Universo. Un viaggio quasi 3D attraverso la via lattea alla scoperta di fenomeni stupefacenti, come i movimenti della Terra e dei pianeti attorno al Sole, la nascita e la morte delle stelle, le nebulose, le galassie e le costellazioni. Il Planetario, in cima al monte Ottavio (600 metri d’altezza), è un luogo magico in cui sembra che il tempo si fermi, nonostante si percorrano anni luce, e in cui ci si rende conto di essere un milionesima parte di un sistema sofisticatissimo. Preziose le spiegazioni didattiche di Davide e Giuseppe, i “ciceroni” del Parco, che hanno illustrato le immagini proiettate in una grande cupola metallica di 7 m di diametro al di sotto della quale, comodamente seduti, docenti ed alunni hanno ammirato la vita e i misteri dell’Universo e conosciuto i miti e le più note leggende che la storia, la poesia e le arti ci hanno tramandato, con immagini fantasmagoriche e precisione scientifica.
L’incanto spaziale è proseguito all’Osservatorio Astronomico dove i ragazzi avrebbero dovuto osservare, attraverso un potente telescopio riflettore di 600 mm, il Sole, i Pianeti del sistema solare e le Stelle…peccato però il cielo altamente annuvolato che ha impedito il proseguimento di questo affascinante viaggio nel mondo astronomico! Che sia una valida motivazione per far ritorno prossimamente?
La giornata è proseguita con la visita alle Case Museo, site nel cuore del paese, dove i ragazzi sono stati proiettati nella realistica quotidianità storica di più di un secolo addietro visitando la casa tipica del contadino e del minatore meno abbiente, composta da un unico vano e chiamata “dammuso”. Quasi increduli hanno appreso come tutte le funzioni essenziali alla vita dell’epoca fossero inglobate in questo unico ambiente che fungeva da abitazione, ricovero per animali, deposito per la paglia e attrezzi agricoli; e poi ancora le preziosissime guide, Giuseppe e Davide, hanno raccontato e illustrato l’articolazione degli ambienti e l’evoluzione strutturale dal “dammuso semplice” al “dammuso con cammara”. Con occhi pieni di meraviglia gli alunni hanno osservato le collezioni di oggetti e utensili che rivestono un’importante testimonianza etno-antropologica della civiltà passata, ovvero gli strumenti degli antichi mestieri scomparsi: lu crivu pi la farina, gli strumenti do conzalemmi, do scarparu, do stazzunaru ecc.
Ma credo che il momento più suggestivo per i ragazzi sia stato la visita all’antica barberìa: la poltrona, i rasoi, la coramella, le bottiglie delle alcoliche colonie con l’antico spruzzino/vaporizzatore, i vecchi calendari e i giornali ingialliti hanno incantato proprio tutti; e poi ancora è stata una grande sorpresa per loro scoprire che presso le antiche barberie venivano anche estratti i denti (hanno proprio visto un antico ed autentico “cavadenti”) e che le stesse erano luogo di aggregazione dove, dopo l’orario di lavoro, gli uomini si riunivano per cantare e suonare e inventare mazurche, tarantelle e brani popolari.
L’Euroform è una scuola dei mestieri e, dunque, l’itinerario didattico all’interno del Parco di Montedoro non poteva che essere la scelta più azzeccata per i nostri alunni.
Cosa dire! Una gradevole giornata dal valore altamente formativo e ricca di emozioni piacevolmente condivise che si è conclusa con un viaggio di ritorno allegro e col proposito di ripetere altre esperienze simili. Noi docenti siamo stati felici di vedere i nostri ragazzi (figli di quella modernità che a volte li scolla dalla realtà) coinvolti, curiosi, attratti e mai annoiati!
Jusqu’à la prochaine fois!
Valeria Miccichè
Galleria Fotografica della giornata studio